Riforma Cartabia: cosa succede
Gli sviluppi della normativa dopo la sua attuazione
Serve subito un intervento per cambiare la rotta
La Riforma Cartabia ha introdotto l'obbligatorietà della conciliazione, un incontro fra le parti organizzato da un ente terzo deputato a risolvere le controversie. Molte compagnie aeree però scelgono di non partecipare all'incontro, obbligando il passeggero a ricorrere innanzi al Giudice di Pace.
In particolare, il Decreto Legislativo n. 149 del 2022, noto come Riforma Cartabia, è entrato in vigore nel 2022 con l'obiettivo di snellire il processo civile. La Riforma ha investito anche gli utenti dei servizi di trasporto, obbligando i consumatori, prima di attivare una causa nei confronti del vettore aereo inadempiente, il tentativo di componimento bonario con una domanda di conciliazione, da perfezionare davanti ad un Organismo iscritto all'Autorità di Regolamentazione dei Trasporti (ART). La Riforma, nata con l'obiettivo di snellire la giustizia, ha tuttavia aggravato il sistema. Infatti, dopo il disservizio, il passeggero dovrà prima passare dall'Organismo di conciliazione per un incontro con la compagnia. Incontro a cui, la compagnia, spesso non partecipa. Solo dopo in possesso di un verbale rilasciato dall'Organismo, il consumatore potrà accedere alla giustizia introducendo una causa con il deposito di un ricorso. Da questo momento, però, considerate le massive non adesioni dei principali vettori aerei, gli Uffici dei Giudici di Pace hanno iniziato un rallentamento fisiologico nella gestione del contenzioso, rinviando di udienza in udienza, in alcuni casi, per cinque anni. Prima della Riforma, non era obbligatoria la conciliazione e le compagnie aeree, per evitare un aggravio di spese divenivano, quasi sempre, ad un accordo bonario che teneva in considerazione le somme spettanti ai passeggeri e le spese anticipate fino a quel momento, laddove evidentemente la compagnia era responsabile. In più, il sistema attuale prevede una introduzione del giudizio mediante ricorso. Questo determina un costo ulteriore pari al contributo unificato ed eventuali marche da bollo, oltre che un costo per l'assistenza legale. Nel sistema precedente, il giudizio veniva introdotto con un atto di citazione che consentiva di non anticipare costi di giustizia e permetteva, ad entrambe le parti, di definire entro quaranta giorni dalla notifica dell'atto di citazione alla compagnia aerea.
Gli Uffici del Giudice di Pace, così, sono sempre più intasati e non consentono di avere una Sentenza in tempi ragionevoli. Amareggiati per questo sistema, Italia Rimborso ha richiesto una interlocuzione al Ministero dei Trasporti, spiegando il problema dei passeggeri che attendono anni, le condotte delle compagnie aeree e proponendo, con una esperienza ormai consolidata, diverse soluzioni. La non funzionalità degli Uffici dei Giudici di Pace è stata analizzata da diversi Consigli dell'Ordine degli Avvocati. Milano, Roma, Napoli, Trapani gli Ordini che hanno organizzato manifestazioni di protesta ed hanno chiesto soluzioni immediate al Ministero della Giustizia. Gli Ordini rilevano come la Riforma Cartabia, ha inciso notevolmente sui tempi del processo, in quanto la fissazione dell'udienza da parte del giudice avviene a distanza di vari mesi, dovendo necessariamente conciliarsi con il contenzioso esistente. Inoltre, la modalità di introduzione con ricorso non consente più di fruire dell'effetto deflattivo che, nello schema previgente, si otteneva grazie agli accordi transattivi che intervenivano dopo la notifica della citazione e, dunque, evitando l'iscrizione a ruolo della causa.
Per queste ragioni, non vi è dubbio che il rallentamento degli Uffici giudiziari determina un vantaggio per i vettori aerei perché questi non dovranno erogare le somme oggi, ma fra tre, quattro o cinque anni. Nel frattempo possono cambiare sede legale e complicare il recupero del credito. Alcune compagnie aeree hanno sede in Paesi esteri ed il recupero delle somme all'estero richiede più tempo e più difficoltà, specie quando la sede è fuori dall'Unione Europea. Altro problema che va analizzato è il rischio fallimento delle compagnie aeree. Infatti, negli ultimi anni Blue Panorama, Blue Air, Ernest, Air Italy, Alitalia hanno cessato la loro attività, determinando per i consumatori l'impossibilità di ricevere le somme.
Oggi, è opportuno rilevare che i procedimenti nei confronti dei vettori aerei si propongono davanti al Giudice di Pace che coinvolge le tratte (a titolo di esempio: su Palermo Milano Malpensa, il Foro sarà Palermo o Busto Arsizio). I principali Fori coinvolti nel rallentamento delle loro funzionalità sono Busto Arsizio (competente per lo scalo di Malpensa), Civitavecchia (competente per lo scalo di Fiumicino). Seguono ritardi su Napoli e Roma; mentre tutti gli altri Fori continuano a rallentare drasticamente con l'aumento del contenzioso dettato anche dai mancati accordi con i vettori aerei.
Fiduciosi nell'evoluzione della giustizia, auspichiamo tempi migliori per la tutela dei consumatori.