I 5 aeroporti più piccoli del mondo: dove si trovano?
Curiosità e notizie che non sapevi su piccoli aeroporti nel mondo
Scopri quali sono questi cinque scali aeroportuali
Benché nell'immaginario collettivo sia usuale consuetudine quella di associare all'idea di aeroporto l'immagine di uno spazio concepito con tutti i crismi di una mega-architettura infrastrutturale, è pur vero che qualora dovessimo costruire una graduatoria di tutti gli scali mondiali in funzione della loro dimensione, alcuni di essi si troverebbero necessariamente ad occupare le ultime posizioni. Chiunque penserebbe a questo punto che esista una diretta proporzionalità tra la superficie di un aeroporto, indipendentemente dalla sua portata, e la presumibile semplicità con cui concepirne gli spazi e le relative funzioni: tuttavia i casi che abbiamo preso in considerazione, oltre che riferirsi ad infrastrutture aeroportuali particolarmente poco estese, mettono in particolare evidenza la complessità con cui è stata gestita la loro pianificazione, a partire da diversi aspetti, primo tra tutti il rapporto con il territorio ospitante. Vediamoli subito.
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Aeroporto di Lukla, Nepal
Il Tenzing-Hillary di Lukla, in Nepal (in foto), non è soltanto uno tra i più piccoli aeroporti esistenti al mondo. Esso infatti vanta tra i suoi significativi traguardi una ragguardevole posizione anche nella classifica degli scali più pericolosi al mondo, per via della discontinuità e dell'imprevedibilità del clima, ma soprattutto per la particolare situazione orografica su cui sorge, fatta di ripidi pendii e vertiginosi strapiombi su cui si affaccia l'unica pista dell'intera infrastruttura, lunga appena 500 metri e larga soltanto 20. Situato a 2846 metri di altitudine e a soli 30 chilometri dalla più alta vetta dell'Himalaya, sorge a servizio del distretto di Solukhumbu e deve la sua intitolazione alla memoria di Sir Edmund Hillary e Tenzing Norgay, ovvero i primi alpinisti della storia a tentare la scalata dell'Everest, nonché tra i principali promotori della sua costruzione. Oggigiorno, come facilmente intuibile, serve le esigenze di un ridotto e specifico flusso di passeggeri (perlopiù alpinisti che si apprestano a mettere a duro sforzo il proprio coraggio e la propria tenacia nel cimentarsi in difficili scalate e nel sopportare rigide temperature) ed è servito quasi esclusivamente da piccoli bimotori e da aeromobili o mezzi di soccorso di proprietà dell'esercito di Katmandu.
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Aeroporto di Saint Jean Gustaf III, Antille Francesi
Collocata nelle vicinanze del centro abitato di Saint Jean, nella pittoresca cornice caraibica delle Antille Francesi, l'aviosuperficie di Saint Jean Gustaf III è la principale realtà aeroportuale dell'isola di Saint-Barthélemy. Famosa per la bellezza del suo mare che ne fa meta ambita di tantissimi viaggiatori, l'isola ha vissuto nel corso della sua storia un'alternanza di influenze coloniali, terminata soltanto nel 1878 con l'acquisizione ufficiale da parte della Francia. Appena 4 anni prima però, era entrata a far parte delle carte geografiche del dominio territoriale svedese, motivo per cui si spiega l'origine del nome del secondo centro abitato dell'isola, Gustavia appunto, e l'intitolazione dell'aeroporto principale, che porta il nome del monarca Gustavo di Svezia III.
L'aeroporto, hub della compagnia aerea regionale francese St. Barth Commuter, è servito da un numero ristrettissimo di voli di linea e di voli charter, operati peraltro da vettori di piccola scala. Oltre che per la bellezza dei suoi scorci, l'aviosuperficie gode di fama mondiale per via delle difficoltà spesso riscontrate dai piloti durante le operazioni di volo, al punto di essere internazionalmente riconosciuto come il terzo aeroporto più pericoloso al mondo.
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Aeroporto di Saba, Antille Olandesi
Restiamo, seppur virtualmente, ai Caraibi ma immaginiamo di poter proiettare il nostro sguardo di una decina di chilometri a sud-ovest, in un'altra meravigliosa oasi delle Antille, ma questa volta Olandesi: l'isola di Saba. Nonostante si tratti di uno dei più gettonati angoli di paradiso di questo pianeta, il principale scalo di quest'isola, l'Aeroporto di Saba-Juancho E- Yrausquin, sorge a ridosso di Hell's gate, che con i suoi approssimativi 250 residenti ne rappresenta uno dei più grandi centri abitati. Anche in questo caso, per via della particolare geografia dei luoghi, l'impianto è da considerarsi tra i più pericolosi al mondo: ciò perché la sua pista, arroccata su una scogliera alta circa una ventina di metri e costeggiata in lungo e in largo da ripidi pendii, è con i suoi soli 400 metri di sviluppo, l'infrastruttura di questo tipo più piccola al mondo. Per tale ragione possono eseguirvi le operazioni di volo soltanto velivoli che necessitano di spazi non eccessivamente grandi per l'atterraggio o il decollo. Lo scalo inoltre, è inoltre hub di Winair, compagnia aerea regionale di Sint Maarten che vanta una flotta di appena cinque velivoli.
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Aeroporto di Barra, Scozia
L'aeroporto di Port-adhair Bharraigh, termine che in gaelico scozzese sta ad indicare il principale scalo della città di Barra, nell'arcipelago delle Ebridi Esterne, vanta un grande ed imbattuto primato nella storia delle infrastrutture del genere sinora costruite dall'uomo: è l'unico aeroporto la cui aviosuperficie è organizzata efficientemente sull'area di una normalissima spiaggia. Si, avete capito bene! Si tratta nello specifico di un sistema a tre piste di lunghezza compresa tra gli 846 e i 680 metri, disposte tra di loro quasi a formare un triangolo: le stesse sono individuate da pali in legno permanentemente fissati al sedime sabbioso e di un'altezza tale da poterle rendere riconoscibili anche in periodi di alta marea. In più, qualora non siano previste attività di volo, la spiaggia ritorna ed esser efficientemente aperta al pubblico, per il suo naturale utilizzo balneare.
Oltre al singolare spazio in cui è possibile eseguire le operazioni di decollo e di atterraggio, particolarità per cui questo luogo è stato negli anni spesso sede di ambientazioni cinematografiche, lo scalo vanta anche un moderno terminal aeroportuale e di una efficiente torre di controllo.
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Aeroporto delle Svalbard, Norvegia
L'ultima tappa del nostro viaggio attraverso i più piccoli aeroporti del mondo si conclude prendendo in considerazione ancora una volta una piccola porzione di terra emersa completamente cinta da acque, in questo caso quelle del Mar Glaciale Artico: parliamo dell'arcipelago norvegese delle Svalbard. Sull'isola di Spitsbergen, la più grande tra le tre, sorge quello che, con una latitudine di circa 78°, è a tutti gli effetti lo scalo più settentrionale del mondo: l'aeroporto di Longyearbyen, Svalbard. Si tratta di un impianto tuttavia particolarmente efficiente, dotato di servizi accessori difficilmente rinvenibili in aeroporti di pari dimensioni e ben collegato con servizi di trasporto pubblico alla vicina Longyearbyen, principale centro urbano dell'isola. Anche la pista, peraltro attrezzata tecnologicamente di ILS (intrument landing system) non registra un record negativo, dati i suoi approssimativi 2500 metri di sviluppo.
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