Come funzionano i sistemi di aerazione in cabina di un aereo?
Ecco come è possibile isolare l'ambiente esterno da quello interno
Tutti i metodi per ricreare una situazione di comfort in cabina aereo
Abbiamo già abbondantemente discusso dell'altezza alla quale volano generalmente gli aeromobili (nel caso in cui te lo fossi perso ti invitiamo a cliccare qui), tuttavia va specificato che si tratta di quote in corrispondenza delle quali nessun essere umano potrebbe sopravvivere, dal momento che si registrano valori di temperatura e di pressione assai differenti rispetto agli standard tipicamente terrestri: parliamo di circa 56 gradi centigradi sotto lo zero e di una situazione in cui la qualità dell'aria è composta per il 78% di azoto, il 21% di ossigeno e da una irrisoria quantità di altri gas, così come sulla terraferma ma naturalmente con una pressione differente rispetto a quella alla quale siamo abituati. Per questa ragione gli aeromobili sono progettati per isolare l'ambiente esterno da quello interno di un aereo, ricreando mediante ingegnosi sistemi di pressurizzazione aereo e condizionamento, una situazione di comfort ottimale, per certi versi molto prossima a quella riscontrabile a terra.
Sistemi di condizionamento dell'aria
Ti starai certamente chiedendo a questo punto da dove arriva l'aria respirabile, dal momento che la cabina passeggeri è isolata con l'ambiente esterno. Ti rispondiamo in un batter d'occhio.
L'aria che respiriamo a bordo degli aeromobili, entra dalle turbine dei motori e viene, come detto in gergo tecnico, spillata dai compressori, per poi essere convogliata fino all'impianto di condizionamento. Prima di raggiungere la cabina passeggeri attraversa particolari filtri in grado di sterilizzarla da microbi e contaminazioni di ogni genere: studi scientifici dimostrano che l'aria che respiriamo a bordo degli aerei sia più pulita di quella che respiriamo all'interno delle nostre abitazioni. Una volta immessa viene fatta circolare attraverso un sofisticato circuito e completamente rigenerata ad intervalli della durata di circa 5 minuti: a conclusione del ciclo viene fatta uscire all'esterno dell'aeromobile attraverso la valvola di efflusso, controllata a sua volta dall'impianto di pressurizzazione cabina aereo.
D'altro canto invece la temperatura interna viene controllata dal personale di bordo che la regola attenendosi ad una forbice che oscilla dai 15 ai 30 gradi centigradi, al fine di garantire un buon comfort ai passeggeri.
Sistemi di pressurizzazione
Man mano che l'aeromobile acquista quota, viene gradualmente pressurizzato ad opera di uno specifico impianto che ha lo scopo di mantenere la pressione interna alla cabina compatibile con quella che troviamo nell'ambiente in cui siamo abituati a vivere; oltre alla cabina passeggeri anche altri compartimenti come ad esempio i vani dei bagagli risultano altrettanto pressurizzati, cosa che invece non accade per i vani dei carrelli.
Maschere per l'ossigeno
Come funzionano le maschere per l'ossigeno che si utilizzano in caso di emergenza? Se te lo stai chiedendo, abbiamo una risposta anche per questo. L'utilizzo di questi dispositivi avviene raramente e per sole ragioni di sicurezza: il loro impiego dipende dalla perdita di pressione che può essere causata da un malfunzionamento o danneggiamento degli impianti di condizionamento e pressurizzazione, o altrimenti da un danno strutturale. In questo caso, in base all'entità del danno, i piloti attivano delle procedure di sicurezza specifiche scendendo contemporaneamente di quota: l'attivazione del sistema di emergenza in questo caso mette automaticamente a disposizione dei passeggeri le classiche maschere ossigeno aereo. Tutto ciò per evitare la cosiddetta ipossia, ovvero la totale mancanza di ossigeno, tanto nei tessuti muscolari quanto, localmente, nel sistema cardiovascolare. Una volta a disposizione dei passeggeri, è importante utilizzarle senza esitazione, anticipando la possibilità di perdere conoscenza per lo scarso approvvigionamento di ossigeno. Il sistema canalizza fino all'uscita collocata alla bocca di ogni mascherina dell'ossigeno puro al 100% e l'erogazione del medesimo termina soltanto dopo circa un quarto d'ora dal momento in cui i piloti sono riusciti a riportare ad una quota di sicurezza il velivolo.